Concerto italo spagnolo – 18 aprile
Concerto italo – spagnolo
Mercoledì 18 aprile 2007, ore 18.30
Sala Concerti all'Ex Mattatoio
Ingresso libero
La Scuola Popolare di Musica di Testaccio incontra la scuola sperimentale Oriol Martorell di Barcellona.
Due esperienze di formazione per i giovani musicisti: dal repertorio classico moderno fino all'arrangiamento contemporaneo.
Programma
Oriol Martorell, Centre d'Estudis de Primària, Secundària i Artistics
Classe di musica da camera insegnanti Marina Mazón, Jaume Basulto, con la collaborazione di Mario Bugliari
- Andaluza di Enrique Granados
per piano e oboe
- Concerto per oboe in Do maggiore di Wolfang A. Mozart KV 314 – 2° movimento
- Sei Capricci di Cesar Bresgen
per piano, oboe e flauto dolce
- Sonata in do min. (largo e allegro) di Felix Mendelssohn
per piano e viola
- Sonata (allegro e andante) di Z. Fibich
per piano e violino
- Pregaria a Santiago di Xavier Montsalvatge
per viola e piano
Scuola Popolare di Musica di Testaccio
Orchestra Under 18 insegnante Piero Quarta
Arrangiamenti originali di Piero Quarta liberamente ispirati a musiche di Musorgskij, Ravel, Mozart e musicisti afroamericani.
Parole di Piero Quarta scritte in occasione dell'incontro con i ragazzi spagnoli
“Al di là delle tante classificazioni e divisioni in generi diversi che l'universo musicale ha sempre dovuto sopportare e che continua a subire, dovute soprattutto a motivi di opportunismo statistico, la musica sostanzialmente si divide in musica bella e musica brutta.
E questi due aggettivi, usati impropriamente per descrivere qualcosa che si ascolta e non qualcosa che si vede, in genere escono dalla bocca di chi viene stupito da ciò che “sente” e si lascia trasportare da quello senza badare troppo alla forma.
Nell'opinione comune la musica bella è quella che arriva, che viene compresa. Quella che in qualche modo ci si aspetta. La musica brutta, pertanto, è solo quella che per vari motivi non riesce ad arrivare. Sicuramente c'è molta musica reputata brutta che, se fosse preceduta da una sana azione di informazione potrebbe trasformarsi in bella, o almeno accettata.
Musica bella e musica brutta. Che senso ha parlare in questo modo? Nessuno.
Tutto nasce dall'inguaribile presunzione dell'uomo di essere in grado di controllare e catalogare tutto ciò che lo circonda.
Con la musica non è così, l'uomo si dovrebbe rassegnare. Il concetto di proprietà privata in musica non esiste, se non per scopi di opportunismo (commerciale, stavolta) che l'uomo stesso si è inventato.
La musica è di tutti. È nell'aria e si presume anche questo. Ogni tanto qualcuno ne cattura un frammento e riesce a farlo ascoltare agli altri. E talvolta qualcuno di questi frammenti già catturati in precedenza possono essere riascoltati da nuove orecchie ed evocare immagini diverse.
Incontrarsi per vivere momenti di ascolto nei quali si possono proporre anche ascolti diversi, non legati ad inspiegabili vincoli di stile o genere, è uno dei momenti di crescita collettiva più significativi perché si stimola il confronto di idee e lo scambio di esperienze”.
2007-04-15 19:02:15
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